martedì 11 settembre 2012

PERRONE & GNOCCO

CORRIERE DELLA SERA.it

Viaggi La Dolce vita / 1 Scorribande a Modena, la Confraternita e il «patrio rinfresco»

Gnocco fritto e il presidente
(prudente) che preferì la spremuta

Un giro culinario tra chioschi e locali specializzati nella specialità della zona

Io li capisco i fratelli della Confraternita del Gnocco d'oro, costituitasi il 7 luglio del 2008 al Caffè dell'Orologio, nel cuore di Modena. Quando evocano il gusto imperdibile del (ossessionati dalla grammatica, astenetevi: è «il») gnocco pucciato nel caffelatte o usato come spuntino con un bicchiere di lambrusco - il «patrio rinfresco» lo chiamava Antonio Delfini - penso alla fratellanza delle regioni italiane, perché a me fa lo stesso effetto la focaccia ligure al mattino presto con il cappuccino, o la sera con una manciata di olive taggiasche, come aperitivo. Davanti a me, come una guida sentimentale, ho il bellissimo volume «La Confraternita del Gnocco d'Oro» (Edizioni Artestampa, 25 euro), nato da un'idea di Federico Menetto e realizzato da Luca Bonacini con le fotografie di Luigi Ottani. Luca Bonacini è un personaggio: tra le alte cose è appassionato di James Bond e sa tutto dei cocktail più amati (e dei bar dove li ha bevuti) dal mitico agente segreto 007 con licenza di uccidere. E noi, in questa scorribanda modenese, abbiamo licenza di spaziare, magari sfogliando anche l'ultimo romanzo di Roberto Barbolini (scrittore e confratello) «Ricette di famiglia» (Garzanti) che ha il profumo di scorribande d'altri tempi.
Da Ludovico Antonio Muratori a Lucio Dalla, da Paolo Monelli a Luciano Ligabue, da Enzo Ferrari a Luciano Pavarotti il gnocco attraversa la storia di Modena. Ogni caffè/bar/ristorante citato nel libro (sono 60, e tutti gustosi), nasconde un forziere di bontà e aneddoti. Al Bar Modena, Moris Barbieri, schiaccia il pulsante del gnocco per trasmettere l'ordine alla cucina. Al Caffé della Camera di Commercio, all'interno di Palazzo Molza, hanno un rimpianto: provarono a offrire gnocco (con salame di San Felice) e lambrusco al presidente Napolitano ma lui optò su una spremuta.
Modena e provincia, avventuratevi in questo viaggio. Nel chiosco l'Insolito di Daniele Rossi potreste trovarvi accanto l'assessore del comune di Ronco Fritto Paolo Cevoli che non fa discorsi perché ha la bocca piena.
Nella frazione di Ponte Guerro, all'osteria omonima, il gnocco si assaggia con prugne o marasche. E per via della posizione (vicino alla via Vignolese e al casello autostradale) ci sono passati tutti, giornalisti come Giampaolo Pansa e cantautori come Antonello Venditti. Alla Casa del Gnocco Fritto a Santa Maria di Mugnano, sulla strada dell'Appennino, fidanzano gnocco e arancini siciliani. Qui veniva, anche nell'ultimo periodo della sua vita, Luciano Pavarotti. Non scendeva più dall'auto. Il titolare, Gaetano, friggeva i gnocchi al momento e glieli passava dal finestrino aperto.

Da Cesare, oltre al gnocco, imperdibile la scritta «Cesare non combatte la domenica sera, il lunedì e il martedì». L'Oronero Caffè a Maranello esiste da cento anni. Sono cambiati i nomi, le cuoche, gli avventori. Ma non il gnocco che offre sempre quel senso di liberazione che provarono i maranellesi il 22 aprile del 1945, ma anche gli Alleati che si videro offrire dai cittadini in festa gnocco e lambrusco. Forse non capirono di cosa si trattasse, però ne chiesero ancora. Anzi, lo faccio anch'io.


Roberto Perrone 2011 - Corriere della Sera

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