giovedì 29 novembre 2012

DUE PEZZI DI "GNOCCHI"


DUE PEZZI DI "GNOCCHI"

Gene e Charlie : 
ironia e buona tavola




GENE GNOCCHI



Un emiliano purosangue cresciuto a gnocco e nebbia, nella terra di Verdi e di Guareschi, amante del’ironia, del calcio e della buona tavola. Un comico geniale e dal fine pensiero dalla comicità surreale che ti fa riflettere e riesce sempre a metterti di buon umore. Cosa c’entra con la Confraternita del Gnocco d’Oro ? Liga Ligabue ha scritto che erano compagni di merende con Gene, e dopo le partitelle a calcio capitava spesso che andasse a finire a Gnocco e lambrusco. Lo immaginiamo consumatore accanito anche nella giovinezza e nella maturità, ha citato l’antica pietanza in più di una circostanza, essendone soggiogato fino a tal punto da decidere di chiamarsi con il nome d’arte : Gene Gnocchi.

« Io sono un cantante che ha spaccato a metà la critica: quelli che mi volevano bene dicevano che ero il Ray Charles bianco, mentre quelli che mi volevano male dicevano che ero il Toto Cutugno nero. »
(Gene Gnocchi, Aosta 2007)

Gene Gnocchi, pseudonimo di Eugenio Ghiozzi (Fidenza, 1º marzo 1955), è un comico, conduttore televisivo ed ex calciatore italiano, ha giocato nel ruolo di difensore e poi di centrocampista. Figlio di un sindacalista, segretario della Camera del Lavoro di Parma, è molto legato alla sua terra ed alla sua cittadina Fidenza, rispetto alla quale coltiva un forte senso di appartenenza e identità. Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Parma, si divide con eguale insuccesso tra la carriera di avvocato ("Avevo solo tre clienti e quando uno dei tre è morto ho capito che forse quella lì non era la mia carriera...", chioserà molti anni più tardi) e quella di aspirante-rocker nel gruppo I Desmodromici (dove la sua totale inabilità con gli strumenti musicali lo porta per forza di cose a cimentarsi come frontman e voce solista). Le lunghe e surreali introduzioni ad ogni pezzo, in cui si cimenta nel tentativo di carpire la simpatia del pubblico così che sorvoli sul suo approssimativo talento canoro, portano il pubblico stesso a rivolgergli nel dialetto locale inviti più o meno diretti ad indirizzarsi preferibilmente sulla carriera dell'attore comico. Il giovane Ghiozzi raccoglie l'invito e, nei primi anni ottanta, in tenuta demenzial-casual (giacca argentata su pantaloncini corti e ingiustificato arco in mano) comincia a calcare l'allora ancora poco noto palco dello Zelig di Milano dove esordisce col tormentone del "maiale che salta nel cerchio di fuoco" ("È un numero che mi hanno impedito di fare perché hanno detto che poi il maiale sporca, nelle prime file c'è della gente vestita bene... Adesso vi vedo come siete vestiti, il numero lo potevo fare benissimo... A parte che ve lo immaginate venir su da Fidenza con un maiale in macchina che si innervosisce e vuol guidare lui?"). Dopo alcune apparizioni come "comico emergente" al Maurizio Costanzo Show, Gnocchi viene selezionato per lo show Emilio (1989), concepito e sponsorizzato dalla Gialappa's band e condotto da Teo Teocoli, dove si propone come il più improbabile degli inviati speciali a bordo di una mongolfiera. Nello stesso periodo, al Gioco dei 9 allora condotto da Raimondo Vianello rischierà la querela da Nilla Pizzi ("Nilla, mi sai spiegare il significato del proverbio Gallina vecchia fa buon brodo?") e da Rita Dalla Chiesa ("È vero che ti sei innamorata di Frizzi quando gli hai visto aiutare una vecchietta ad attraversare la strada?"). Molti anni più tardi, del resto, manderà in confusione star internazionali ospiti di Quelli che il calcio chiedendo loro se avevano trovato traffico in tangenziale o se conoscevano gruppi musicali ignoti ai più. Successivamente formerà un'affiatata coppia artistica con Teo Teocoli (tanto adrenalinico e incontenibile il comico milanese quanto compassato e flemmatico lui) prima nella sit-com ante-litteram I vicini di casa e poi nelle trasmissioni della Gialappa's Mai dire gol, dove Gnocchi creerà l'inviato bergamasco, più precisamente di Costa Volpino, Ermes Rubagotti che farà esprimere in un dialetto parmense lombardizzato, col tormentone minimalista "E alùra?" che risuonerà a lungo anche nelle migliori famiglie. Nel 1994 realizza L'Approfondimento per Rai 3, trasmissione nella quale, assieme alla sua stralunata famiglia, commenta e discute i fatti più importanti del giorno.

CHARLIE GNOCCHI



Charlie Gnocchi pseudonimo di Carlo Ghiozzi (Fidenza, 29 gennaio 1963) è un conduttore radiofonico italiano. È il fratello del comico Gene Gnocchi.
Ha debuttato nel 1992 in coppia con Joe Violanti (suo compagno per più di 10 anni) su Radio 105. Nel 1993 la coppia trasloca su RTL 102.5 con il programma "Alto Godimento" andando in onda fino al 1999; attualmente sulla stessa radio conduce, in coppia con Alessandro Greco "No problem-W l'Italia" il venerdì, sabato e domenica. È inoltre un inviato di Striscia la notizia, con il soprannome "Mister Neuro" in quanto intervista i personaggi politici italiani vestito con euro in monete e banconote su sprechi e sperperi di denaro pubblico.

lunedì 26 novembre 2012

FRIGGERE a MANHATTAN


da
GNOCCO
a New York
di
Luca Bonacini


Grande successo del gnocco nella metropoli americana, grazie a un giovane imprenditore che ha portato oltre oceano la tradizione, e ha chiamato il suo ristorante "Gnocco", i newyorchesi sembrano proprio apprezzare !

Un piatto tipico del locale : Gnocco e affettati
  Si frigge a tutte le latitudini, anche a New York. Gianluca Giovanetti, un giovane di Carpi, in provincia di Modena, è partito tredici anni fa e ha fatto fortuna, friggendo il gnocco e cucinando tortelloni e lasagne a Manhattan, in una zona come l’East Village che è stato uno degli ultimi quartieri ad essere bonificato dalla criminalità. La tipica pietanza modenese seduce anche Gwyneth Paltrow, l'affascinante attrice, cliente affezionata di "Gnocco" a NY, malgrado la forma longilinea si è tolta più di una volta la voglia di Gnocco e affettati. Ancora una volta conquistati i palati più diffidenti , mentre il gnocco colpisce nel segno, a patto però che sia preparato con tutto l'amore possibile e con gli ingredienti giusti: "quando rilevammo quel ristorante erano appena cinque anni che le cose avevano cominciato a migliorare e si era invertita la tendenza, in quella che oggi è la nostra via, i taxi non si azzardavano ad arrivare, una zona conosciuta perché vi avevano vissuto alcuni famosi musicisti, dai Ramones che fecero il primo concerto qui all’angolo, a Charley Parker che abitava proprio qua di fronte, accanto a un parco abitato da persone senza fissa dimora che vivevano nelle tende. Ero partito da Carpi nel 2000 e mi ero innamorato di New York volevo realizzare un attività di ristorazione in quella affascinante città, e decisi di puntare su ciò che conoscevo bene la cucina tradizionale modenese.

L'interno del ristorante Gnocco a NY

Da tredici anni vivo e lavoro nella grande mela, e il mio locale è diventato famoso per la qualità del cibo e per i piatti della tradizione, che allora quando iniziammo erano pressoché sconosciuti, entravano clienti che ci chiedevano la pasta alla Alfredo, il pollo con il pomodoro, gli spaghetti con le polpette, credendo che fossero piatti tipici dell’Emilia, dovemmo faticare non poco per far cambiare idea sulla nostra cucina, erano stati influenzati da anni di cucina non preparata da italiani, e soprattutto non cucina modenese, per convincerli abbiamo dovuto più volte dire loro che se non fossero rimasti contenti non avrebbero pagato il conto. Sono riconoscente alla cucina tradizionale del mio territorio e in particolare al gnocco fritto, e da subito ho deciso di dare il nome - Gnocco - all'insegna del locale."

Gnocco 
337 East 10th Street  (between Ave A & B) 
New York City USA - Tel: 212-677-1913  


giovedì 22 novembre 2012

il NOCINO della CONFRATERNITA


La Confraternita sceglie il Nocino


La bisaccia
del Cavaliere
si arricchisce
di un tonico
e digestivo
prodotto
modenese
della tradizione.


Da Ovidio a Plinio, da Sheakspeare a Petrarca, da Guareschi a Monelli, fino a Guccini, sembra proprio che la noce e il nocino abbiano sempre avuto un ruolo di rilievo nella storia, inizialmente la noce venne utilizzata nella farmacopea grazie ai suoi formidabili effetti benefici, per poi sviluppare un’ampia diffusione anche nella liquoristica. Le lunghe missioni dei gourmet in cerca della tradizione da oggi saranno allietate da un liquore che appartiene alla memoria modenese più antica. I Cavalieri de Gran Gnoc dopo mesi di assaggi hanno selezionato il Nocino della Confraternita del Gnocco d’Oro, individuando nella ricetta originale di Stefano Freno, fondatore della distilleria il Mallo, il liquore ufficiale della Confraternita. Lo scuro e prezioso nettare ottenuto dalla ricetta del fondatore esclusivamente con noci biologiche, lasciato riposare per 40 mesi, assolve alla funzione per cui da sempre è deputato, essere un eccezionale tonico e un formidabile digestivo forse nato proprio per concludere nel miglior modo la classica e sostanziosa cena emiliana. La Confraternita del  Gnocco d’Oro e i suoi autorevoli membri sta dedicandosi a selezionare attentamente alcuni prodotti tipici modenesi come lo strutto (del salumificio Gigi, giudicato tra i migliori per la frittura del gnocco), il prosciutto crudo, la coppa, il salame, i prodotti principe della nostra gastronomia che accompagneranno gli eventi futuri della Confraternita in Italia e all’estero insieme all’immancabile re Gnocco, vero e proprio pass partout del gusto. La pregiata bottiglia da Novembre 2012 si potrà trovare esclusivamente nei locali aderenti alla Confraternita del Gnocco d’Oro.



htttp://gnoccodoro.blogspot.it



mercoledì 21 novembre 2012

GNOCCO a PIACENZA


La tradizione della Torta Fritta
portata a Piacenza
di Luca Bonacini



Cavalieri de Gran Gnoc mai domi. Di ritorno dall'impegnativa missione di Parma, prima di rientrare alla magione hanno deciso una deviazione di poche miglia raggiungendo Gossolengo di Piacenza, per visitare un ospitale di cui si sta parlando un gran bene. Fatto riposare il destriero, presi da una forte nostalgia di casa e di gnocco si sono rifocillati. Una sosta che vale la pena di fare alla Vecchia Pergola, un locale che del Gnocco o meglio della Torta Fritta ha fatto una religione. La segreta ricetta della nonna è stata portata dalla famiglia Fava di origini parmigiane nel 1989 quando è stato rilevato il locale, un osteria di fine ottocento nel cuore di Gossolengo, proprio nella piazza principale.



Un edificio storico e all’interno un’ ambiente caldo, accogliente, raccolto, dove domina il legno, proprio da vecchia "osteria" di paese. Un successo confermato da oltre 23 anni di gestione e da un’ inaspettato gradimento per la cucina tipica parmigiana e per  la Torta Fritta, piatto principe del ristorante, che è diventato da subito tappa fissa di molti lombardi e piemontesi che attraversano volentieri il Po’ per sedersi e cenare emiliano vero, tra gli estimatori non mancano i personaggi dello spettacolo: Gianluca Grignani, Barbara Chiappini, Fiordaliso e il conduttore Tiberio Timperi. Papà Gabriele, mamma Paola, i figli Paolo (l’esperto della Torta Fritta) ed Elena Fava sono una certezza per chi vuole mangiare emiliano tipico, si inizia con l’antipasto di Gnocco Fritto (croccante e gustoso) con trionfo di salumi misti piacentini e a richiesta, gorgonzola. Tutto viene servito "alla buona", su fogli di carta senza i piatti. Anche il rosso si degusta in scodelle. I primi, poi, sono tipicamente del territorio; così i secondi di carne. Qualcuno poi è solito terminare con il Gnocco dolce, farcito con nutella, oppure zuccherato o con miele e marmellata. Ma un pasto completo (antipasto, primo, secondo e dolce) è difficile da sostenere: già i salumi riempiono in abbondanza. E' consigliabile la prenotazione: la Vecchia Pergola ha quasi sempre i tavoli esauriti.

Vecchia Pergola
Piazza Roma 1, Gossolengo (Pc)
Telefono: 0523.778123
Aperto dalle 19,30
Chiuso il lunedì e martedì

martedì 20 novembre 2012

MISSIONE A PARMA per la Confraternita

GLI EVENTI
della
CONFRATERNITA del GNOCCO D'ORO

i CAVALIERI de GRAN GNOC
in MISSIONE a PARMA
Giovedi 15 Novembre 2012
CONSEGNATA a Soragna (Pr)
la PERGAMENA di Ambasciatore de GRAN GNOC
al giornalista ANDREA GRIGNAFFINI
al quale auguriamo cento di queste missioni !


Nell'antica Locanda Stella d'Oro fondata nel 1860 a Soragna (Pr), si è svolto un inedito e spontaneo gemellaggio dei sapori. Una degustazione del pregiato Strolghino Anselmo Bocchi Fornovo, di salame felino della Fattoria di Parma di Paolo Pongolini e di Prosciutto crudo dello storico salumificio di Langhirano Tanara Giancarlo, speciali riserve con stagionature fino a 36 mesi ottenute da allevamenti naturali (senza aggiunta di sieri) di maiale "Bianco pesante" di Parma di 15 mesi invece dei soliti 9, per ottenere carni più mature e sode, con grassi di copertura dai sapori estremamente dolci; e di "Nero di Parma" conosciuto sin dagli antichi Romani e disponibile in limitatissime quantità. Quasi due ore a disquisire delle peculiarità di dieci prosciutti differenti per tipo di maiale, stagionatura, lavorazione e taglio (a mano o a macchina), a cui hanno fatto seguito i piatti della tradizione parmigiana preparati da Marco dalla Bona, oste di grande personalità e dal fine pensiero, con la consueta cura e passione:

Piatti
Anolino della bassa in brodo di terza di solo pane e parmigiano
Savarin di riso con lingua salmistrata salsa funghi e polpettine di carne
Lepre alla cacciatora con crostini di polenta
Gelato alla crema con frutti di bosco
Panettone Cova con cioccolato caldo
Vini
Monterosso frizzante val arda az. Croci
Ortrugo labico frizzante az Croci
Entrambi piacentini
Petilant metodo ancestrale. Puzelat
Tattingger cuvee prestige
Mattaglio cantine della Volta metodo classico
Bricco Uccellone 5 litri annata 2003 Giacomo Bologna
Malvasiamoscato colli di Parma az Carra di Casatico

Anfitrione dell'evento il patron Marco dalla Bona


Un luogo di grande fascino aperto dal 1860

L'atteso momento della consegna della pergamena
di Ambasciatre de Gran Gnoc ad Andrea Grignaffini
da parte del Gran Maestro Luca Bonacini,
consegnata anche la Bisaccia della Confraternita con i prodotti tipici 
in dotazione per resistere alle lunghe trasferte.

CHI E'
ANDREA GRIGNAFFINI
(1963) giornalista e direttore della rivista Spirito di Vino, assoluto riferimento per il mondo del vino italiano. Collaboratore della rivista Monsieurs. Responsabile di area per la guida Ristoranti d’Italia dell’Espresso. Autore di numerosi libri sull’enogastronomia e sulle tradizione gastronomiche emiliane. Docente di metodologia della degustazione presso l’università San Raffaele di Milano al corso in scienze gastronomiche. Consulente enogastronomico di Alma, la scuola internazionale di cucina italiana con sede nella Reggia di Colorno. E’ inoltre coautore dell’Enciclopedia del vino di Dalai Editore e autore di numerosi libri e ricettari. Collabora a numerose testate ed ha ricevuto molte attestazioni alla sua carriera di giornalista. Scrive per il Gazzettino di Parma il più antico quotidiano d’Italia. Fa parte dell’Accademia Italiana della Cucina. Premio miglior giornalista d’Italia nel 2011 con un articolo di denuncia. Tra i libri che ha curato: “La cucina di Giuseppe Verdi”; “Le terre del Prosciutto crudo di Modena”; “Nella dispensa di Don Camillo. L'oste Giovannino Guareschi e la cucina della Bassa”: “Benvenuti a tavola” …

CONCORSO FOTOGRAFICO del GNOCCO D'ORO



INIZIATIVA
della CONFRATERNITA del GNOCCO D'ORO



mercoledì 14 novembre 2012

IL GNOCCO più LUNGO del MONDO

SFIORATO GUINNES DEI PRIMATI :
IL GNOCCO PIU’ LUNGO
di Luca Bonacini


la lunga padella con griglia dove si frigge
il gnocco più lungo



La tradizione del Gnocco Fritto, celebrata in un modo tutto particolare, che ha consentito l’ingresso di un piccolo paese della montagna emiliana nell’esclusivo club del Guinness dei Primati. Ogni anno da ben vent’anni si ripete a Castelletto di Serravalle un evento di grande interesse per i buongustai e in particolare per gli amanti del gnocco fritto. A pochi metri dal confine modenese ecco un’allegra brigata di volontari che puntualmente in ottobre si dedica alla difficile impresa di superare il record conseguito l’anno precedente: il Gnocco più lungo del mondo. Erano in pochi i volontari presenti alla prima edizione del 1992 e forse guardati con una certa ironia, ma nel volgere di pochi anni l’iniziativa ha preso piede diventando un appuntamento irrinunciabile e il paese in quei giorni si trasforma, animandosi di tanti visitatori che vengono un po’ dappertutto.  41 cuochi, tanto strutto (elemento imprescindibile per un ottimo gnocco), una lunga padella stretta e rettangolare costruita e allungata durante l’anno, con tante fiammelle poste sotto per mantenere lo strutto sciolto ben caldo, facendo attenzione però a non superare il punto di fumo (incubo delle esperte rezdore), oltre a un infinita cura e pazienza nella frittura, tenendo ben presente che se il lungo pezzo di gnocco si dovesse rompere il Guinness non sarebbe valido e se ne dovrebbe riparlare l’anno successivo, come è successo nell’edizione 2011.


Tre tornate di frittura rispettivamente in tre we, una grande Octoberfest per giovani e meno giovani dove si susseguono momenti ludici, e musicali: mostre canine, laboratori di cucina per i bimbi,  e tanta gastronomia dove Re Gnocco è circondato dalle altre specialità della zona: il gnocco al forno cotto sul fuoco, i tortelloni, la polenta, il cinghiale, le caldarroste, in un tripudio di sapori e di tradizione. Un evento che sembra non subire l’effetto della crisi diffusa, giunto ormai alla 20° edizione, sono passati già due decenni dalla prima volta quando sembrava già un impresa friggere 30 mt. di gnocco, mentre nel 2010 si sono raggiunti i 40,50 mt. certificati alla presenza di un notaio, per poter fregiarsi del blasone di Guinness dei Primati of the world. Moltissimi i partecipanti anche quest’anno, un edizione allietata dal tempo sereno, che ha consentito ai tanti volontari di compiere il proprio dovere senza però che si sia riusciti a superare la barriera del suono dei 41 metri. Come l’anno scorso anche quest’anno il lungo pezzo di gnocco si è rotto. Nulla da fare tutto rimandato a ottobre 2013.

lunedì 12 novembre 2012

IL GNOCCO della CAPITALE

NON POSSO FARE A MENO DEL GNOCCO

Utili indicazioni per i Gnoccodipendenti di stanza a Roma,
per chi proprio non riesce a farne a meno :

IL GNOCCO DELLA CAPITALE

Le mille attrattive della città eterna impongono un immersione di alcuni giorni per poter visitare i luoghi più importanti, e poter godere quanto più possibile dell’affascinante centro storico, passeggiando tranquillamente visitando un monumento, un museo, una chiesa, una mostra, senza perdere nulla della bellezza di un luogo cosi significativo. Mille suggestioni da vivere, e uno storico passato denso dei più importanti avvenimenti da oltre duemila anni a questa parte, ma vivere appieno un luogo vuol dire anche assaggiarne la gastronomia tipica e nel caso di Roma vuol dire bucatini, coda alla vaccinara, carciofi alla giudìa, e saltimbocca alla romana, il tutto innaffiato dal vino “de li Castelli”. Una grande capitale dove non manca nulla vi sono anche le caldarroste in luglio a piazza di Spagna, addirittura è possibile trovare il Gnocco Fritto, chissà chi ci sarà a friggere in questi ristoranti, forse un esule emiliano contento di portare un po’ della sua terra? O qualcuno che rimasto colpito dalla bontà di quel cibo fritto e irresistibile ne ha voluto divulgare i sapori ? Comunque sia ecco due segnalazioni a Roma per chi dovesse essere preda di un desiderio irrefrenabile di Gnocco Fritto. Luoghi dove trovarlo, gustarlo, apprezzarlo, a voi valutarne la qualità, strutto oppure olio ? lievito, latte, acqua minerale nell’impasto, o no ? Pezzo piccolo o grande ?




Rist EMILIA ROMANA
Via Ostiense, 36/g
00154 - Roma (RM)
Tel. 06-81109052

SALSAMENTERIA VERDIANA di ROMA
Via Cernaia 16, Roma
Telefono  06 42016608 - 06 6872051


PS: nelle prossime settimane cercheremo di saperne di più, alcuni Cavalieri de Gran Gnoc si recheranno appositamente in loco (beati loro) per assaggiare ...

sabato 10 novembre 2012

FOOTBALL & GNOCCO

         

GNOCCO
nel DOPOPARTITA



   “Nel 1985 mi avvicinai per la prima volta al mondo del calcio professionista. A quel tempo la moda del momento era cercare di irreggimentare l’alimentazione dei giocatori, in modo scientifico, noi medici facemmo corsi per acquisire queste nozioni, e in quelle occasioni conobbi anche Marcello Lippi. Il giocatore Sauro Frutti, capocannoniere e autentico talento, si cibava prima della partita, esclusivamente di pollo. La squadra era a dieta tutta la settimana, regole rigide per garantire il massimo delle prestazioni, ma nel dopo partita soprattutto al termine dell’amichevole del giovedì, quasi sempre contro piccole squadre di provincia: Gnocco a balus. Tutti a tavola: la squadra, gli accompagnatori, i simpatizzanti della squadra avversaria, e Gnocco, Gnocco, Gnocco ! Oggi sarebbe impensabile, dopo la partita e dopo la doccia … tutti a casa!”

      Claudio Gavioli, ex medico Modena Calcio,
      alla Confraternita del Gnocco d’Oro

venerdì 9 novembre 2012

SORRISI CANZONI & GNOCCO

IL GNOCCO
è CASA,
il GNOCCO
è MEMORIA
di Daniele Soragni,
giornalista di Sorrisi e Canzoni



“Il gnocco fritto ce lo veniva a fare a casa l’infermiera dello studio medico del babbo (non l’ho mai chiamato papà) che allora curava i bambini in via Farini 20. Si chiamava Carla Strucchi, veniva almeno un pomeriggio al mese, il mercoledì perché quel giorno il prof. Erio Soragni visitava a Sassuolo. La Carla faceva la pastella in tinello (allora la sala da pranzo di tutti i giorni si chiamava così) con noi bambini, io Oliviero e mia sorella Simona, intorno al tavolo a guardare e dare fastidio finchè non ci davano una pallina di impasto che martirizzavamo fra le mani fino a farla diventare nera. Quando il babbo rientrava la Carla cominciava a friggere, estate o inverno, con la finestra aperta, ma quel meraviglioso odore di fritto restava fino al mattino dopo. Quando la Carla diventò vecchia andavamo noi a casa sua. Abitava al primo piano in Ciro Menotti prima del cavalcavia della Crocetta e si sentiva il meraviglioso odore del fritto ben prima di arrivare. Mamma portava gli affettati, i formaggi e il lambrusco che solo il papà non beveva perché nonostante avesse fatto la guerra con gli alpini era astemio. Si tornava a casa con le fette di gnocco rimaste avvolte nella carta gialla che usavano i macellai, pronte per essere inzuppate nel caffelatte la mattina dopo. Un anno di fronte a casa della Carla, che ormai non c’era più, hanno aperto un ristorante cinese e nell’aria è tornato l’odore del fritto, ma che differenza con quello di allora! Che strano come stessi, per definizione, odori possano essere così diversi se è il cuore a sentirli”.

mercoledì 7 novembre 2012

Chi frigge il gnocco (buono) ?



UDITE UDITE UDITE


Cavalieri sguinzagliati in questi giorni
e fino alla fine di dicembre
per esaminare i nuovi ingressi,
rilievare qualità e professionalità,
e sopratutto assaggiare il gnocco, 
perfezionando la mappa dei ristoranti, e dei bar che friggono a Modena,
in Italia e nel mondo.
Inviateci senza timore le vostre segnalazioni
(negative e positive),
saranno utilissime per arrivare su tutto il territorio,
è sufficiente il nome del locale, la località e le vostre impressioni.

Grazie !

i Cavalieri della Confraternita del Gnocco d'Oro

lunedì 5 novembre 2012

il GNOCCO di Ligabue e Gene Gnocchi

ROCK, COMICITA’ e … GNOCCO

nulla da fare ...
 davanti al gnocco appena fritto 
famosi cantanti rock e comici noti
costretti a capitolare



Star dal tutto esaurito come Luciano Liga Ligabue ed esilaranti comici come Gene Gnocchi, entrambi emiliani Doc, non si privano di un buon gnocchino fritto dopo la partitella …


 “Una di queste squadre a cui mi aggregavo si chiamava I Deficienti, c’era anche Gene Gnocchi, era divertente perché senza prendersi troppo sul serio si giocava a pallone per il gusto di giocare, di frequentarsi, e si finiva regolarmente con una gnoccata, nel senso proprio di gnocco e lambro…”
Luciano Ligabue in
Una vita da Mediano di Riccardo Bertoncelli, 1999.

Alla confraternita del Gnocco d'Oro Artestampa 2011

domenica 4 novembre 2012

La CLERICI & il GNOCCO

Antonella Clerici :
"a Modena bisogna viverci"



La celebre conduttrice Antonella Clerici, è affezionata a Modena dove viene da parecchi anni, invitata in occasione di importanti eventi. In diverse occasioni ha provato la nostra cucina che sembra piacerle e che in più di una circostanza ha citato nel corso dei suoi programmi di cucina sulle reti Rai.

“Venne a Modena Antonella Clerici per la presentazione della sfilata delle Spose di Giò, memorabile passerella di abiti da sposa inserita nel contesto di Serate Estensi, l'appuntamento è per le h 12 al Bar dell'orologio ed il grande Luca, le prepara un aperitivo speciale Blu Curacao, è tutto rosa e sopra due gocce blu, come gli occhi magici di Antonella, un composto di succo di papaia ed ananas, ! Il tutto condito con un minuscolo gnocchino. Mentre gustava il suo aperitivo sprizzava gioia e guardandomi mi disse: a Modena bisogna viverci”.
Maria Carafoli, event manager, alla Confraternita del Gnocco d’Oro, 2010.

sabato 3 novembre 2012

Gnocco & Ottocento

Il GNOCCO FRITTO
dell’Ottocento


Il "Ricettario dei Conti Valdrighi" è un compendio domestico modenese del 1849 con oltre mille ricette di gastronomia, di medicina popolare e di manutenzione della casa, prevalentemente raccolte nell’Ottocento dalla madre del conte, Carlotta de La Tour, che poi venne donato nel 1890 dal Conte Luigi Francesco alla Biblioteca Estense e rieditato nel 2009 a cura dello scrittore Gabriele Ronzoni, dalla casa editrice Il Fiorino. Un inesauribile fonte di ricette di ogni ordine e grado che affronta tutte le necessità di un grande casato. Tutta la gastronomia dei territori modenesi dell’epoca viene menzionata, non poteva mancare il gnocco fritto, sgombrando il campo da chi lo pensava cibo dedito esclusivamente al basso ceto, ecco la preziosa ricetta, dove curiosamente fa la sua comparsa il burro:

“Gnocco modenese:
7 centesimi di lievito,
6 libbre di fiore di farina,
8 oncie di burro,
8 oncie di strutto,
1 ½ libbra di grasoli,
2 oncie di sale”.


Confraternita del Gnocco d'Oro Artestampa 2011

giovedì 1 novembre 2012

Il Gnocco della Zanicchi


IVA ZANICCHI

L’aquila di Ligonchio, come veniva soprannominata quando all’apice della carriera furoreggiava al Festival di San Remo, è emiliana purosangue. Cresciuta nelle montagne di Reggio Emilia a gnocco fritto e prosciutto, ne ricorda la ricetta di famiglia.

  
“Il gnocco fritto, è una ricetta semplice, se vogliamo banale ma gustosa, in Emilia si fa in tutte le famiglie. Ci vogliono un chilo di farina, mezzo litro di latte, due cucchiai d’olio, sale quanto basta. E’ importantissimo usare l’acqua minerale frizzante a temperatura ambiente, per far gonfiare bene lo gnocco. Poi una dose di lievito, e si impasta molto bene. Il segreto è lasciar lievitare l’impasto per almeno due ore, coperto da un panno perché rimanga ben caldo. Poi si tira con il mattarello, si fanno dei triangoli di circa un centimetro (non devono essere né troppo sottili, né troppo alti, eh mi raccomando!) Si fa cuocere, lo si asciuga con la carta da cucina e si mangia o con lo squacquerone o con il prosciutto. E’ gustosissimo! Ah, l’olio in cui si frigge deve essere bol-len-te e buono possibilmente! E’ una ricetta semplice ma appetitosa.”