mercoledì 30 gennaio 2013

IL GNOCCO SBAGLIATO DI DAVIDE PAOLINI


Il Gnocco del Gastronauta
di Luca Bonacini
Gran Maestro 
Confraternita del Gnocco d'Oro




Il Gastronauta al secolo Davide Paolini, romagnolo nel carattere, globetrotter per scelta. Rifiuta etichette quali giornalista, esperto, enogastronomo, e si definisce Gastronauta (marchio registrato con linea di prodotti e portale www.gastronauta.it), promotore di un movimento di tendenza di cultura materiale. Alle spalle anni di attività nel marketing communication in Benetton – compreso un periodo in Formula 1 – poi in una sua azienda. E’ autore di quattro provocatorie mostre sul tema: “il cibo d’arte, l’arte del cibo”, costituite da istallazioni artistiche da lui create. Editorialista del Sole 24 Ore di Food & Wine dal 1983, conduttore della seguitissima trasmissione Il Gastronauta su Radio 24, collaboratore di Panorama e Vanity Fair, ha scritto molti libri tra cui: “I luoghi del gusto” (Baldini e Castoldi), Bibbia del marketing gastronomico, Guida agli itinerari dei formaggi d’Italia, Cibovagando, Guida ai ristoranti del Sole 24 Ore, La garzantina dei prodotti. Vanno riconosciuti a Davide Paolini grandissimi meriti in questi anni di intensa attività editoriale, giornalistica e nelle vesti di detective del gusto, sempre con la valigia in mano alla ricerca di eccellenze italiche semi sconosciute. Decisamente un entusiasta del gnocco a leggere i suoi appunti di viaggio, ma il ruolo che esercitiamo di tutela del Gnocco Tradizionale Modenese ci impone di registrare alcune lacune nella composizione della ricetta della pietanza modenese che ha pubblicato nei suoi volumi: compare infatti il lievito ingrediente che non è presente nella ricetta originale, e si evidenzia l’assenza dello strutto, elemento per friggere assolutamente imprescindibile per un gnocco di qualità in osservanza alla più antica tradizione. Nulla toglie all’uomo e al professionista che stimiamo e continueremo a leggere e ad ascoltare.

GNOCCO FRITTO
di Davide Paolini

E’ un abbuffata il mio legame con lo gnocco, che mi ha costretto a passare una notte d’agosto in bianco a girare intorno al Duomo per digerirne ben diciassette, ognuno dei quali con un accostamento diverso (uova, cipolla, culatello, prosciutto, rucola, salame, squacquerone, uva, ecc.) in una trattoria di Soliera, i Lancellotti chiusa ma con cucina aperta. L’indigestione però non mi ha fermato perché all’Osteria Salumeria Giusti di Modena più volte ho rasentato quel record che mi ricorda il “Tugnazz” dell’Artusi, un personaggio che scommette sul numero di salsicce e cappelletti che riesce a mangiare.
Già a vederlo mentre frigge nello strutto, lo gnocco “arrapa”, vien voglia di aggredirlo, rubarlo di mano alla azdora che ancora lo gira e lo rigira. Dorato e croccante, è pure elegante cosi rigonfio che può far correre fantasie erotiche. Sottile, di pasta sfogliata e tagliata a rombo, parla pure … comunica, manda segnali perfino all’udito con il suo “sfrigolio” appunto nello strutto.



INGREDIENTI
300 g di farina
5 g di lievito di birra
150 ml di acqua
Olio extra vergine di oliva per friggere
sale

PROCEDIMENTO
Diluire nell’acqua il lievito, aggiungere la farina, il sale e impastare bene. Lasciar lievitare l’impasto per 2-3 ore circa, poi stendere la pasta in uno spessore di 5 mm e tagliarla a rombi. Friggere in olio bollente.

  
Appunti di Davide Paolini tratti dai seguenti volumi:
“Gastronauta: Le ricette della memoria e l’arte di fare la spesa”
di Davide Paolini, Sperling & Kupfer 2005
“Il mestiere del Gastronauta”
di Davide Paolini, Sperling & Kupfer 2005

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